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ImmaginAzione: la crasi che ci piace usare

Ultimamente ci avete sentito usare la crasi immaginAzione per parlare dell’unione due metodi: la Procedura Immaginativa e lo Psicodramma Classico (metodo di azione). L’abbiamo usata anche per descrivere “Immagina che…” il gioco che da poco abbiamo progettato e vorremmo realizzare con i fondi dei sostenitori (a proposito hai contribuito? Contribuisci ora ché la scadenza si avvicina!)

In questo articolo vi racconteremo in sintesi come l’Immaginario della Procedura Immaginativa e l’Azione dello Psicodramma Classico possano trovare uno spazio di incontro e comunicazione… per gioco!

Immaginazione o realtà?

Le tecniche immaginative

La procedura Immaginativa

I metodi attivi

Tecniche proprie dello Psicodramma

Come unire due mondi distanti? L’ImmaginAzione

Immagina che… un gioco ImmaginAttivo

Le tecniche immaginative

Immaginario

Le tecniche immaginative sono un gruppo di interventi terapeutici che si basano sull’utilizzo dell’immaginazione per promuovere il cambiamento psicologico. Sono utilizzate in diversi contesti di psicoterapia, tra cui la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia psicodinamica e la terapia ipnotica.

Scopi

  • Rilassamento: Le tecniche immaginative possono essere utilizzate per promuovere il rilassamento muscolare e mentale.
  • Elaborazione del trauma: Le tecniche immaginative possono essere utilizzate per aiutare le persone a elaborare esperienze traumatiche.
  • Riduzione dell’ansia: Le tecniche immaginative possono essere utilizzate per ridurre l’ansia e la paura.
  • Miglioramento dell’autostima: Le tecniche immaginative possono essere utilizzate per migliorare l’autostima e l’immagine di sé.
  • Incremento della motivazione: Le tecniche immaginative possono essere utilizzate per aumentare la motivazione e il senso di autoefficacia.

Tipologie

  • Tecniche immaginative guidate: In queste tecniche, il terapeuta guida il paziente attraverso una serie di immagini specifiche.
  • Tecniche immaginative non direttive: In queste tecniche, il paziente è libero di creare le proprie immagini.
  • Tecniche immaginative ipnotiche: In queste tecniche, l’ipnosi viene utilizzata per facilitare la creazione e il mantenimento delle immagini.

Le tecniche immaginative sono generalmente considerate un intervento sicuro ed efficace. Tuttavia, è importante consultare un professionista qualificato prima di utilizzare queste tecniche.

Esempi

  • Immagine di un luogo sicuro: Il paziente è invitato a immaginare un luogo in cui si sente al sicuro e rilassato. Questa immagine può essere utilizzata per promuovere il rilassamento e l’elaborazione del trauma.
  • Immagine di un futuro desiderato: Il paziente è invitato a immaginare un futuro in cui ha raggiunto i propri obiettivi. Questa immagine può essere utilizzata per aumentare la motivazione e il senso di autoefficacia.
  • Immagine di un evento temuto: Il paziente è invitato a immaginare un evento temuto in modo realistico. Questa immagine può essere utilizzata per ridurre l’ansia e la paura.

Le tecniche immaginative possono essere utilizzate da chiunque, ma sono particolarmente utili per le persone che hanno difficoltà a esprimere i propri sentimenti o che hanno problemi di rilassamento.

La Procedura Immaginativa

La Procedura Immaginativa (R. Rocca e G. Stendoro) è un intervento terapeutico breve e focalizzato che utilizza l’immaginazione guidata per aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi. È stata sviluppata da Renzo Rocca e Giorgio Stendoro, due psicoterapeuti italiani, e si basa sul presupposto che l’immaginazione è un potente strumento che può essere utilizzato per risignificare i pensieri, valorizzare i propri sentimenti e prendere consapevolezza comportamenti. Si base sul presupposto teorico psicoanalitico della proiezione: laddove eliminiamo o diminuiamo le possibilità di utilizzare difese psichiche, l’inconscio, trovando via libera, può esprimersi con più facilità.

Nella fase preparatoria in posizione distesa e in rilassamento senso motorio (Johannes Heinrich Schultz). In risposta a uno stimolo immaginativo iniziale (S.I.I.) fornito dal terapeuta, il paziente visualizza una storia, verbalizzandola in tempo reale, in modo che il terapeuta possa trascriverla. Ne scaturiscono immagini ricche di vissuti affettivi, di esperienze e di ricordi, talvolta dolorosi, su cui poter poi svolgere un lavoro di elaborazione. Già durante il processo immaginativo, tramite Spostamenti, il terapeuta può indirizzare in modo funzionale i contenuti emergenti.

Metodologicamente lo stimolo induttivo di partenza, può variare sia nel contenuto sia nella sua natura sensoriale: più frequentemente acustico,ma anche in forma verbale o musicale o visivo fornendo un’immagine ritratta o fotografata, ma anche olfattivo o tattile sebbene molto meno teorizzati ed utilizzati.

In seguito il materiale emerso viene analizzato insieme al paziente, calandolo nella realtà di tutti i giorni e razionalizzandolo.

Gli scopi

Può essere utilizzata per una varietà di scopi, tra cui la riduzione dell’ansia, il miglioramento dell’autostima e l’immagine di sé, l’incremento della motivazione e il senso di autoefficacia. Per ultimo, ma non meno importante, l’elaborazione del trauma: la PI può essere utilizzata per aiutare le persone a elaborare esperienze traumatiche, occorse a diverse età, recenti o antiche.

È generalmente considerata un intervento sicuro ed efficace.

Caratteristiche

La PI si distingue da altre tecniche immaginative per una serie di caratteristiche, tra cui:

  • Il focus sul processo: La PI si concentra sul processo immaginativo piuttosto che sul contenuto delle immagini.
  • L’uso di immagini simboliche: La PI utilizza immagini simboliche che hanno un significato personale per il paziente.
  • La collaborazione tra terapeuta e paziente: La PI è un intervento collaborativo in cui il terapeuta e il paziente lavorano insieme per creare le immagini.

Efficacia

Esistono prove scientifiche che supportano l’efficacia della PI. Uno studio ha dimostrato che la PI è efficace nel ridurre l’ansia da prestazione in atleti professionisti. Un altro studio ha dimostrato che la PI è efficace nel migliorare l’autostima in adolescenti con bassa autostima.

I metodi attivi

I metodi attivi

Sono un insieme di interventi che si basano sulla partecipazione attiva delle persone al processo di apprendimento o di cambiamento. Usano tecniche che si basano sul presupposto che l’apprendimento e il cambiamento avvengano attraverso l’esperienza diretta.

Possono essere utilizzati in una varietà di contesti, tra cui la psicoterapia, la formazione, l’educazione e la crescita personale.

Vantaggi

Questi metodi presentano una serie di vantaggi rispetto ai metodi tradizionali, tra cui:

  • Migliorano la comprensione: essendo metodi esperienziali, aiutano la comprensione diretta di determinati concetti e problematiche
  • Aumentano la motivazione: possono aiutare le persone a essere più motivate nell’apprendimento e nel cambiamento (Corbo et al, 2020)
  • Favoriscono il coinvolgimento: possono aiutare il paziente o il partecipante a sentirsi più coinvolto nel processo di apprendimento o di cambiamento.

Tipologie

Esistono molti tipi di metodi attivi, quello il cui principale e più antico è lo psicodramma classico, sviluppato da Jacob Levy Moreno, uno psichiatra rumeno che visse e operò nel secolo scorso.

“… è un metodo d’approccio psicologico che consente alla persona di esprimere, attraverso la messa in atto sulla scena, le diverse dimensioni della sua vita e di stabilire dei collegamenti costruttivi fra di esse. 

Lo psicodramma facilita, grazie alla rappresentazione scenica, lo stabilirsi di un intreccio più armonico tra le esigenze intrapsichiche e le richieste della realtà, e porta alla riscoperta ed alla valorizzazione della propria spontaneità e creatività.” (G. Boria)

Lo psicodramma classico, all’interno di una sessione sia individuale sia di gruppo, si avvale di diverse tecniche che sono usate anche in altri ambiti. Le più utilizzate sono:

Esercizi di rilassamento: Gli esercizi di rilassamento possono aiutare il paziente o il partecipante a ridurre lo stress e l’ansia.

Tecniche di immaginazione: Le tecniche di immaginazione possono aiutare il paziente o il partecipante a elaborare esperienze traumatiche o a sviluppare nuove strategie di coping.

Tecniche di problem solving: Le tecniche di problem solving possono aiutare il paziente o il partecipante a sviluppare competenze per affrontare le sfide della vita.

Tecniche di comunicazione: Le tecniche di comunicazione possono aiutare il paziente o il partecipante a migliorare le relazioni interpersonali.

Tecniche di gruppo: Le tecniche di gruppo possono aiutare il paziente o il partecipante a sviluppare relazioni e a condividere esperienze con gli altri.

È importante sottolineare che tali tecniche attive possano essere utilizzate, “montate” su metodi di intervento diversi: la terapia cognitivo-comportamentale, la terapia psicodinamica, la terapia sistemica, la formazione tradizionale e l’educazione frontale. Lo Psicodramma, quale metodologia attiva, si presta particolarmente a utilizzare sempre tecniche nuove da accogliere nella propria struttura metodologica (Corbo ed al. 2019).

Tecniche proprie dello psicodramma

Lo psicodramma, come i tutti metodi attivi, si basa sul presupposto che l’apprendimento e il cambiamento avvengano attraverso l’esperienzialità dell’azione. Nel corso di un incontro di psicodramma, i partecipanti hanno l’opportunità di sperimentare situazioni che sono significative per loro, sia positive che negative, in uno stato che si definisce semi-realtà: uno spazio dove la situazione è fittizia e le emozioni sono reali. Questo può aiutarli a comprendere meglio se stessi e le proprie relazioni con gli altri in un ambiente protetto e non giudicante.

In ambito clinico, lo psicodramma può essere utilizzato per trattare una vasta gamma di problemi, tra cui: depressione, ansia, fobie, problemi di relazione, traumi. Ma lo psicodramma non è applicabile solo in ambito clinico, è anche un valido metodo per impostare percorsi formativi.

Tecniche proprie dello psicodramma

Esistono molte tecniche psicodrammatiche, tra cui:

  • La drammatizzazione (o role-playing): La persona viene invitata a mettere in scena una scena della sua vita reale o immaginaria.
  • L’inversione di ruolo: Un altro partecipante al gruppo assume il ruolo del paziente e ne impersona i pensieri, i sentimenti e i comportamenti.
  • Lo specchio: Un partecipante esprime ciò che un altro partecipante suscita in lui.
  • Il doppio: Un altro partecipante al gruppo assume il ruolo dell’inconscio del paziente e gli esprime i suoi pensieri e sentimenti nascosti.

Vantaggi dello psicodramma

Lo psicodramma presenta una serie di vantaggi rispetto ad altri metodi psicoterapeutici, tra cui:

  • È un metodo attivo: I partecipanti sono invitati a partecipare attivamente al processo terapeutico quindi permette il vissuto esperienziale di determinate situazioni grazie alla semi-realtà senza dover necessariamente ricorrere all’esperienza diretta.
  • È un metodo relazionale: I partecipanti hanno l’opportunità di sperimentare le proprie relazioni con gli altri in un contesto sicuro e protetto. L’agente terapeutico, infatti, è il compagno di gruppo, non il terapeuta.
  • È un metodo creativo: I partecipanti hanno l’opportunità di sperimentare la spontaneità, humus indispensabile per arrivare all’atto creativo.

Come unire due mondi distanti? L’ImmaginAzione

L’ImmaginAzione

Psicoludia ha immaginato e si è messa in gioco attivamente: ha in pratica sperimentato su di sè, per prima, l’ImmaginAzione: la fusione di queste due metodologie, dove immaginario, narrazione, azione e creatività, diventano un unico processo.

Proprio alla luce di questa premessa, il percorso che proponiamo nei nostri corsi e nei nostri laboratori esperienziali consiste nell’accedere al proprio Immaginario, per estrapolare contenuti sommersi, i quali, una volta emersi possono essere espressi tramite narrazioni, storie e messe in azioni nello spazio e in interazione con altre persone.

Il primo passaggio è in genere abbastanza statico da un punto di vista fisico. Si contatta il corpo a livello mentale ed emotivo, lo si vive, lo si immagina e visualizza, se ne prende consapevolezza e lo si racconta tramite comunicazione verbale e/o grafica (disegni, storie, racconti, fiabe, poesie).

Il secondo passaggio consiste nella messa in azione, in scena, talvolta drammatizzata, di ciò che è emerso precedentemente, tramite, appun to, i metodi attivi.

Le tecniche immaginative e quelle attive si fondono, in Psicoludia, lasciando spazio alla creatività, a spunti di altri orientamenti, alla sperimentazione, sempre tenendo sotto controllo i processi, le dinamiche, gli effetti e restituendo in modo integro, elaborato e dotato di senso ciò che le persone poi “si portano a casa”.

Immagina che… un gioco ImmaginAttivo

Immagina che…

Questo gioco/strumento ludico professionale nasce dal lavoro creativo di due professioniste esperte l’una in Procedura Immaginativa e l’altra in Psicodramma Classico. E a queste due radici metodologiche attingono le meccaniche di gioco e i materiali grafici.

In sintesi, da un lato, lo stimolo visivo e immaginativo che, attingendo al patrimonio di simboli, archetipi, miti, riti e trascendente, rivela la natura e l’intimo emozionale personale dell’individuo e diventa medium per accedere a contenuti profondi e dall’altro la struttura metodologica di conduzione di gruppo con le regole dello psicodramma che garantiscono la circolarità e il non giudizio.

Immagina che…

Il gioco

Si tratta di 16 carte illustrate che rappresentano oggetti che fungono da stimolo immaginativo. Grazie a questo stimolo le giocatrici e i giocatori avranno l’opportunità di narrare una storia autobiografica che attinge a ricordi, speranze, desideri, esperienze, vissuti ed emozioni. Ognuno susciterà nel gruppo che gioca sentimenti di vicinanza, che alla fine verranno “misurati” e creeranno una divertente dinamica finale.

La raccolta fondi

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Immaginiamo un mondo migliore e mettiamolo in azione!

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